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DIABETE E LATTE ARTIFICIALE![]() Nel presentare il volume "Diabetes Rising" abbiamo accennato alle cinque teorie che secondo gli studiosi potrebbero meglio spiegare l'attuale epidemia di diabete di tipo 1. Tra queste teorie vi è quella che individua nel precoce contatto con alcuni tipi di proteine (in particolare quelle del latte) uno dei co-fattori che potrebbero innescare, in soggetti geneticamente predisposti, l'attacco autoimmune contro le cellule-beta del pancreas. Come avevamo già detto, è attualmente in corso in tutto il mondo uno specifico trial (chiamato TRIGR) che ha arruolato oltre 2.000 bambini per verificare se chi riceve il normale latte artificiale a base di latte vaccino sviluppi il tipo 1 ad un tasso superiore rispetto a chi assume latte altamente idrolizzato (i referenti dello studio per l'Italia sono il prof. Pozzilli di Roma e il dr. Songini di Cagliari). In attesa dei risultati di questo studio, è stato recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine (Dietary Intervention in Infancy and Later Signs of Beta-Cell Autoimmunity; N Engl J Med 2010; 363:1900-1908; November 11, 2010) un articolo dedicato proprio a questo argomento. Ve ne riassumiamo i principali contenuti. Background
Una precoce esposizione alle proteine alimentari complesse può aumentare il rischio di autoimmunità beta-cellulare e di diabete di tipo 1 nei bambini con suscettibilità genetica. I ricercatori hanno testato l'ipotesi che l'integrazione del latte materno con latte di formula altamente idrolizzato diminuirebbe l'incidenza complessiva di autoanticorpi associati al diabete in questi bambini.
Metodi
In questo studio a doppio cieco, randomizzato, i ricercatori hanno assegnato 230 neonati con suscettibilità al diabete di tipo 1 HLA-conferita e con almeno un membro della famiglia con diabete di tipo 1 a ricevere o una formula di idrolisato di caseina o una formula convenzionale, a base di latte vaccino (controllo) ogni volta che il latte materno non era disponibile durante i primi 6-8 mesi di vita. Gli Autoanticorpi anti-insulina, GAD, IA-2 e trasportatore di zinco 8, sono stati analizzati con l'uso di dosaggi radiobinding, e gli anticorpi delle isole pancreatiche sono stati analizzati con l'uso di immunofluorescenza, nel corso di un periodo medio di osservazione di 10 anni (media 7,5). I bambini sono stati monitorati per il diabete di tipo 1 fino a quando compivano 10 anni di età.
Risultati
Almeno uno degli autoanticorpi si è sviluppato in 17 dei bambini nel gruppo alimentato con latte idrolizzato (17%) e in 33 del gruppo di controllo (30%). Otto bambini nel gruppo alimentato con latte idrolizzato (8%), rispetto ai 17 del gruppo di controllo (16%), sono risultati positivi per due o più autoanticorpi.
Conclusioni
L'intervento dietetico durante l'infanzia sembra avere un effetto duraturo sui marcatori di autoimmunità beta-cellulare - marcatori che potrebbero riflettere un processo autoimmune che porta al diabete di tipo 1.
(Si ringrazia il dottor G. Lepore, OO. RR. di Bergamo, per la segnalazione)
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